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Tiglio

 

Un albero con caratteristiche foglie a forma di cuore che può crescere fino a 40 metri di altezza, raggiungendo fino a 5 metri di diametro, e la cui vita media è di circa 500 anni. In Italia, ricordiamo due tra i tigli più vecchi e monumentali: il Tiglio di Macugnaga e il Tiglio di Summonte. Il tiglio compare in tutto il folklore della storia europea; molte città, villaggi, strade e piazze di tutta l’Europa ne riprendono il nome (per esempio Leipzig). Ha un profumo migliore nei mesi di giugno e luglio. Il suo odore è così forte che può essere percepito fino a 100 metri di distanza, e ha un effetto inebriante sulle api, che possono persino rotolare a terra stordite. Il suo miele ha un gusto molto pronunciato e caratteristico. Nella mitologia slava è considerato un albero sacro; in Estonia e Lituania, sotto i suoi rami le donne eseguivano offerte in cambio di fertilità e pace per la casa. Secondo molte leggende polacche, coloro che taglieranno un tiglio senza averne una particolare necessità cadranno in rovina, e le loro famiglie ne subiranno le conseguenze. Gli slavi credevano che i fulmini non colpissero mai questo albero sacro, quindi erano soliti cercare riparo sotto i suoi rami durante le tempeste. È anche considerato un albero sacro dai popoli germanici, per i quali rappresentava la dea Freya, simbolo materno di verità e amore. A lei si rivolgevano per l’ispirazione, l’onestà e la giustizia: secondo il folklore tedesco, di fronte a lei un uomo non sarebbe in grado di mentire. Molti processi giudiziari e cerimonie nuziali si svolgevano quindi sotto quest’albero. Il tiglio ha avuto grande importanza nel corso della storia e oggi si trova in quasi tutti i villaggi. I paesani si riunivano sotto la sua ombra e discutevano questioni quotidiane o decisioni politiche. ‘Sotto il tiglio’ divenne il nome tradizionale delle locande paesane, giovani alberi furono piantati nei principali momenti storici di svolta, spesso dopo le vittorie sui Turchi. Secondo la tradizione, ogni primavera, nella festa dello Spirito Santo (Pentecoste) le casalinghe appendevano i suoi rami alle finestre delle case, per accogliere il ritorno dello Spirito in questo giorno speciale. Il tiglio era molto apprezzato nella medicina popolare europea e fu utilizzato per secoli per trattare molti problemi di salute. Le sue foglie servivano a curare ferite e ulcere, il suo carbone per guarire le malattie della pelle e intestinali, i suoi fiori per calmare i nervi e curare i disturbi associati all’ansia, alleviare i disturbi digestivi, regolarizzare il battito cardiaco e placare il vomito, promuovere la sudorazione, accelerare e favorire l’escrezione di urina, contro mal di testa, irritabilità, raffreddore e ipertensione. Ancora oggi le foglie di tiglio sono utili per alleviare il raffreddore (naso chiuso, gola infiammata, problemi respiratori, mal di testa, febbre, tosse lieve), calmare il battito cardiaco, abbassare l’alta pressione sanguigna, placare la tensione nervosa e risolvere problemi di sonno e incontinenza. Il legno di tiglio è utile per le malattie del fegato e della cistifellea, le infezioni e i gonfiori sottocutanei (anche cellulite). Contiene flavonoidi, oli volatili, tannini … Tra le altre cose, i principi attivi del tiglio hanno effetti antiossidanti, antispasmodici, astringenti e antinfiammatori. L’estratto di tiglio è ottimo per alleviare prurito e dolori articolari (reumatismi), e per la guarigione di piccole ferite causate da una cattiva circolazione sanguigna. Ammorbidisce e disinfetta la pelle, riduce e guarisce le infiammazioni cutanee, rimuove gradualmente le macchie solari, interrompe la formazione delle rughe.