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Liquirizia

 

Questa erba medicinale, parente di fagioli e piselli, è una pianta erbacea perenne o semi-arbustiva con fiori viola e frutti allungati, che in passato si trovava principalmente in alcune parti dell’Asia e del Mediterraneo (in Grecia e Turchia); oggi è coltivata anche in Russia, Spagna, India e Iran. Ha un nome significativo, poiché la sua radice è circa 50 volte più dolce dello zucchero.

Per il suo sapore dolce, la liquirizia è utilizzata nell’industria alimentare, medicinale e del tabacco come esaltatore di sapidità; nel sud dell’Italia e in Spagna la pianta fresca è utilizzata come rinfrescante per l’alito e, allo stesso tempo, previene la carie (gli ingredienti in essa contenuti prevengono lo sviluppo di batteri). Occupa un posto importante nel mondo delle spezie culinarie e le sue proprietà curative erano già note nelle antiche civiltà di Grecia, Egitto e Cina. Veniva impiegata per trattare la gastrite e le infezioni delle vie respiratorie superiori. Le testimonianze mostrano che era utilizzata dai Cinesi come medicina sin da 2800 a.C.; i guaritori della medicina tibetana la impiegavano come medicinale tipico, e anche nella tomba di Tutankhamon sono state trovate testimonianze dell’importanza del potere curativo della radice di quest’erba.
Ancora oggi mantiene i suoi scopi medicinali e, sia nella medicina occidentale sia in quella orientale, costituisce un rimedio naturale per la tosse e il raffreddore, poiché favorisce l’espulsione del muco dai polmoni e dalla trachea e allevia il dolore e l’infiammazione, oltre a ridurre la secrezione di acido nello stomaco e favorire la digestione.

La liquirizia contiene acido glicirrizinico (che le conferisce dolcezza), che ha un forte effetto antivirale: viene quindi utilizzato in Giappone per il trattamento dell’epatite virale cronica e in Cina per il trattamento della tubercolosi. Ha proprietà antifungine e antibatteriche, inibisce lo sviluppo di vari virus (tra cui l’herpes), aiuta in caso di infiammazioni articolari e artrite.

L’Ayurveda utilizza la radice di liquirizia per curare la tosse, per alleviare il dolore al petto, per il trattamento di bronchiti, malattie degli occhi, ulcere gastriche e costipazione.

Oltre agli effetti antifungini, antibatterici, antivirali e rinfrescanti, è utile anche nelle malattie della vescica e dei reni, poiché agisce sulla ghiandola surrenale e drena delicatamente l’acqua.

Grazie ai suoi potenti nutrienti e agli antiossidanti contenuti nell’acido glicirrizinico, la liquirizia è un ingrediente molto ricercato e utile nei cosmetici e in molti prodotti destinati alla bellezza e alla cura della persona. Le sue proprietà antinfiammatorie e lenitive aiutano nel trattamento di malattie della pelle come la rosacea (pelle arrossata, screziata, irritata, molto sensibile, secca, bruciante e squamosa), le dermatiti e la psoriasi. Aiuta a ridurre arrossamenti e infiammazioni, e ad avere un tono della pelle più equilibrato. Le sue molecole regolano la produzione di grasso cutaneo, distruggono i batteri e leniscono la pelle incline allo sviluppo di acne, eruzioni cutanee, vesciche (foruncoli).

Gli studi dimostrano gli effetti benefici dei suoi composti chimici sulla pelle danneggiata dai raggi UV: la pelle si rigenera più velocemente e quindi combatte l’invecchiamento in modo più efficace.

La liquirizia viene anche utilizzata nei cosmetici come additivo aromatico, che addolcisce prodotti come il balsamo per le labbra. Agisce come astringente, deterge bene la pelle e può indurre una dolce e piacevole sensazione di formicolio. Viene impiegata anche come unguento, che lascia la pelle morbida e levigata, o come crema idratante per aiutare a combattere la pelle secca e danneggiata.