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Iperico

 

Secondo alcune fonti, questa pianta perenne, alta fino a 70 cm, sarebbe stata conosciuta già dai Cristiani nel primo secolo. Si dice che l’iperico prenda il nome da Giovanni Battista, poiché i suoi fiori gialli, essiccati e messi a bagno in olio d’oliva, rilasciano un colore rosso e simboleggiano così il sangue versato del santo; la loro fioritura raggiunge il culmine intorno al 24 giugno, giorno in cui si celebra il compleanno del santo. I primi Cristiani credevano nelle sue proprietà mistiche e, secondo alcune leggende, l’erba di San Giovanni raggiunge la sua massima efficacia se viene raccolta durante questo periodo.

Anche gli antichi antenati credevano che la pianta avesse proprietà mistiche: veniva quindi raccolta e utilizzata come protezione dai demoni e dalla persecuzione degli spiriti maligni. In effetti, la versione latina del nome dovrebbe alludere a queste sue presunte qualità spirituali (‘hyper’ – di più; ‘ekon’ – immagine, presenza).

L’iperico è considerato un’utile pianta medicinale da più di 2000 anni. Nel I secolo era consigliato dai medici greci Plinio e Ippocrate come diuretico, per la guarigione delle ferite, per il trattamento di disturbi mestruali, crampi intestinali e morsi di serpente. Era anche ritenuto un rimedio erboristico popolare nel Medioevo, quando veniva utilizzato per curare la depressione, la malinconia e l’ipersensibilità, l’insonnia, la ritenzione idrica e la gastrite. Negli ultimi secoli si è inoltre dimostrato un utile rimedio naturale per la cura delle emorroidi e di altre infiammazioni, per la cura di ferite, piccole ustioni e abrasioni, soprattutto per quelle che comportano danni ai nervi.

L’estratto di iperico contiene molte sostanze diverse, come ipericina, pseudoipericina, iperforina, flavonoidi e acidi fenolici, che hanno proprietà antinfiammatorie, antimicotiche e antibatteriche, oltre che analgesiche. Per via dell’azione anticancerogena dei flavonoidi, l’olio di iperico può essere utilizzato anche per facilitare la guarigione delle ferite a seguito di un intervento chirurgico al cancro al seno.

L’olio di iperico può aiutare a calmare i focolai di herpes e acne, levigare la pelle ruvida, lenire l’irritazione della pelle a seguito di ustioni o punture di vari insetti, e anche in varie reazioni allergiche e infiammazioni cutanee. L’olio aumenta la circolazione sanguigna nella pelle, ne disinfetta le ferite e ne accelera la guarigione. Se utilizzato dopo aver preso il sole, prolunga la durata di una bella carnagione bronzea. Allevia i problemi dovuti a infezioni vaginali (infezioni dell’utero, ovaie, cisti), reumatismi, gotta, vene varicose, dolore nella regione lombare, colonna vertebrale.

Lo sfregamento regolare dell’olio di iperico allevia dolori reumatici, distorsioni e stiramenti o dolori muscolari, sciatica, dolore dovuto a nervi infiammati o cartilagine usurata, crampi addominali nei neonati. Le donne incinte lo usano contro le smagliature (ma non devono bere il tè di iperico!). Un altro suo possibile impiego da non sottovalutare: sotto forma di massaggio, anche in tempi moderni, scaccia i ‘demoni malvagi’ rappresentati da stress, tensione, depressione e insonnia, senza causare affaticamento o dipendenza.

L’iperico è un’erba medicinale davvero potente, ma deve essere maneggiata con cura. Il suo utilizzo è sconsigliato alle donne in gravidanza e in allattamento, riduce l’effetto delle pillole anticoncezionali e non è raccomandato durante l’assunzione di vari antidepressivi e neurolettici. Certo, il suo è un effetto potenziato, poiché funziona in modo simile agli antidepressivi, che aumentano i livelli di serotonina nel cervello e alleviano la depressione, il disagio eccetera… ma aumentano anche gli effetti collaterali, principalmente rappresentati da forti mal di testa e aumento della sudorazione. Poiché contiene il colorante vegetale di iperico, può causare reazioni avverse se esposto alla luce solare: pertanto, l’esposizione alla luce solare dovrebbe essere evitata per diverse ore dopo l’ingestione o applicazione.

 

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