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Equiseto dei Campi

 

Fra le tante piante depurative figura l’equiseto (chiamato anche ‘coda di cavallo’ o in Latino ‘equisetum arvense’), il più forte diuretico tra le piante, che può aumentare la minzione fino al 30% e oltre.

L’equiseto dei campi è una pianta medicinale, nota anche nei circoli botanici come fossile vivente, poiché il suo antenato (alto fino a 30 metri) faceva parte del sottobosco delle foreste paleozoiche. Ciò significa che la sua famiglia ha circa 542 milioni di anni ed è sopravvissuta alla ‘grande morte’, vale a dire alla più grande estinzione di massa, a seguito della quale la Terra ha impiegato 30 milioni di anni per riprendersi. Così oggi una pianta deliziosamente piccola (che cresce solo tra i 20 ei 40 centimetri) sussurra una canzone d’altri tempi e ricorda la lunga storia della nostra terra, l’inevitabilità del cambiamento e la responsabilità che portiamo verso noi stessi e il nostro pianeta.

Il suo nome (equisetum) deriva dalla radice latina Equus, che significa ‘cavallo’, e set, ‘setole’; entrambi, tuttavia, derivano probabilmente dal suo aspetto, poiché la forma del tronco e delle foglie ricorda in qualche modo una coda di cavallo.

Era usata come erba medicinale dagli antichi Greci e Romani per fermare le emorragie, curare ulcere, ferite, tubercolosi e problemi renali. Da quando fu consigliato dal medico greco Galeno, l’equiseto fu adottato da molte altre culture, che iniziarono a usarlo come rimedio popolare per problemi renali, vescica, artrite, ulcere sanguinanti, tubercolosi… In Cina, veniva utilizzato per abbassare la febbre e lenire gli occhi infiammati, e contro dissenteria, influenza, gonfiore ed emorroidi.

Nel mondo cosmetico l’equiseto si distingue perché contiene più biossido di silicio e acidi silicici (in forme altamente assorbibili dal corpo) di qualsiasi altra pianta. Il silicio è un minerale essenziale per la salute umana oltre a essere il secondo elemento più comune (dopo l’ossigeno) nella crosta terrestre. È molto importante per il corpo umano perché influenza la forza dei vasi sanguigni, degli organi, della pelle, dei capelli e delle ossa e contribuisce alla forma, alla resistenza e alla flessibilità di tutto il tessuto connettivo. Rafforzando il tessuto connettivo, aiutiamo la pelle a mantenere un aspetto giovane. Pertanto, la ricerca ha dimostrato che il silicio migliora la struttura della pelle e la sua resistenza, riducendo la profondità delle rughe.

L’equiseto stimola quindi la formazione del collagene, che è in gran parte formato da silicio, mentre le proprietà astringenti aiutano a restringere i pori, migliorare la struttura della pelle e idratarla, oltre a ripristinarne l’elasticità. I suoi principi attivi leniscono tagli e altre ferite e migliorano la condizione dell’eczema.

Oltre a quanto sopra, l’equiseto è anche una fonte di vari nutrienti come calcio, magnesio, zinco, manganese, fosforo, potassio, selenio, tiamina, roboflavina, niacina e vitamina C. Contiene anche vari bioflavonoidi, e i suoi antiossidanti attivi proteggono dai radicali liberi.

Grazie al suo contenuto di silice, l’equiseto è un’erba potente per la riparazione del tessuto osseo, poiché aiuta il corpo a immagazzinare più quantità di calcio e a utilizzarlo poi per riparare ossa, collagene e altri tessuti del corpo. Pertanto, risulta utile in caso di osteoporosi. È consigliato anche per l’anemia e l’esaurimento generale, per il trattamento di lesioni polmonari profonde come la già menzionata tubercolosi e l’enfisema. Per quanto riguarda le vie urinarie, ha un effetto benefico in casi di sanguinamento, ulcere cistiche, infiammazione della vescica e altre infezioni, e soprattutto nei casi di infiammazione o ingrossamento benigno della prostata e per la rimozione più rapida dei calcoli renali…

 

 

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